venerdì 15 febbraio 2013

ROTOLO, ORA ANCHE LA SFIDA CONTRO IL TEMPO




di Marco Tarozzi

Per dare un’idea piuttosto precisa della crisi della nobile arte del pugilato di cui spesso si discute, basterebbe un numero. Ventiquattro. Sono i giorni cheSimone Rotolo avrà a disposizione per preparare la sua sfida a Darren Barker, in palio il titolo intercontinentale IBF dei pesi medi.

Il talento bolognese, campione italiano di categoria dopo aver strappato il titolo a Matteo “Giaguaro” Signani e averlo difeso al PalaDozza contro il sardo Lorenzo Cosseddu, ha avuto notizia ufficiale della data soltanto ieri, mercoledì 13 febbraio. Dovrà salire sul ring dell’Alexandra Palace di Londra il 9 marzo. E in mezzo, appunto, ventiquattro giorni per mettere insieme una preparazione dignitosa.

Intendiamoci, Rotolo non è certo il tipo che fa tra un match e l’altro si mette in poltrona. Lui in palestra ci va tutti i giorni, sempre e comunque. E va detto che questa sfida la aspettava, dopo che era stato l’inglese a rimandare l’appuntamento di settembre per un infortunio. Ma da questo annuncio tardivo possiamo trarre conclusioni precise. La prima è che, in qualche modo, l’idea di combattere contro Rotolo non fa dormire sonni tranquilli a Barker. Mettere l’avversario in difficoltà, lasciandogli pochissimo tempo per preparare l’incontro, appare come una mossa strategica, dopo il rinvio autunnale. Ma ci domandiamo anche perché a Simone Rotolo, uno dei talenti più cristallini che il pugilato italiano abbia prodotto negli ultimi vent’anni, non sia mai stata data un’occasione decente in carriera. Quello che ha avuto, ed è comunque tanto, Simone se l’è dovuto conquistare con mille sacrifici, rubando tempo al lavoro, guadagnando niente in proporzione al valore messo in campo, combattendo di rabbia e di passione. E ci chiediamo dove sarebbe potuto arrivare questo ragazzo se avesse potuto boxare davvero da professionista, cioè concedendosi i tempi giusti, avendo a disposizione mezzi tecnici ed economici che nessuno gli ha mai offerto.

Rotolo è un fiore sbocciato nel deserto. Negli anni ha pagato organizzazioni confuse, incontri messi in cartellone all’ultimo momento, non sempre all’altezza delle sue possibilità. Ma si è sempre messo al centro del ring con pazienza, mostrando a tutti la sua classe e una tecnica che appartiene a pochi.

Con un bagaglio di 35 successi su 38 incontri da professionista, da campione italiano dei medi, va a Londra a sfidare questo Darren Barker che è stato campione del Commonwealth e d’Europa di categoria, che nel 2011 ha perso il treno del titolo WBC finendo sconfitto per ko dall’argentino Martinez. Dopo quel match, l’inglese che ha sette anni meno di Rotolo si era fermato. Doveva giocarsi il titolo intercontinentale IBF con Simone, ma ha marcato visita e se lo è preso tre mesi dopo contro il gallese Kerry Hope. Ora offre finalmente la chance al nostro campione. In ritardo, tutt’altro che elegante. Rotolo manda giù un altro boccone amaro, ma si mette ancora una volta in gioco. E certamente non regalerà all’inglese una serata tranquilla, comunque vadano le cose.

(PlayBologna, 15 febbraio 2013)

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