Quando gli ho ricordato che è stato lui la “causa” del mio innamoramento per la
corsa, con un’allegrìa nella voce mi ha detto che alla festa per il centenario
del Coni gli hanno detto la stessa cosa Bordin, Cova e Baldini. “Bene”, gli hi
risposto, “così sai che questa sensazione vale anche per chi non ci è arrivato,
a una medaglia olimpica”. “Ed è proprio questo il bello”, ha replicato: “così
il cerchio si chiude, e c’è un senso di completezza che mi rallegra”.
Penso ancora al ritaglio della Gazzetta che riportava il suo incredibile risultato alla maratona di Fukuoka.
2 ore, 11 minuti, 45 secondi. Il 7 dicembre del 1975. Trentanove anni fa. Per me, resta una pietra miliare nella storia della maratona italiana.
E’ un onore che mi abbia chiesto di dargli del tu. Dice che tra innamorati dell’atletica si fa così. E sì, anche questa volta ha ragione lui.
Penso ancora al ritaglio della Gazzetta che riportava il suo incredibile risultato alla maratona di Fukuoka.
2 ore, 11 minuti, 45 secondi. Il 7 dicembre del 1975. Trentanove anni fa. Per me, resta una pietra miliare nella storia della maratona italiana.
E’ un onore che mi abbia chiesto di dargli del tu. Dice che tra innamorati dell’atletica si fa così. E sì, anche questa volta ha ragione lui.
Nessun commento:
Posta un commento