lunedì 17 ottobre 2011

LA FIRMA DI GASTON PER SVOLTARE


di Marco Tarozzi

Il fatto più clamoroso è che se qualcuno andrà a rivedersi i gol di questo pomeriggio domenicale dovrà accontentarsi di quelli del Bologna. Proprio così: la squadra che fino a ieri ne aveva segnati due in cinque partite, in questa giornata fuori del normale è stata l’unica a trovare la via del gol, e a vivacizzare una colonna di mortificanti “zeroazero”. Un segno, probabilmente: niente di meglio che ripartire in una giornata in cui tutti se ne dovranno accorgere, in un modo o nell’altro.
Due gol a Novara in quella che potrebbe essere ricordata, più avanti, come la partita della svolta. Quella che ha sbloccato un gruppo che si stava accartocciando nei suoi pensieri negativi, e che in fondo ha continuato a pensar male fino a quando Ramirez ha illuminato il cielo di Novara con quel colpo preciso, della serie “tiro e non ci penso su”, roba che riesce ai talenti e non riuscirebbe cento volte a noi comuni mortali. Lì, fateci caso, il Bologna ha iniziato a metterci anche il carattere, la personalità. E dopo il raddoppio di Acquafresca ha addirittura fatto la voce grossa, rischiando di dilagare contro un Novara che, va detto, era sulle ginocchia e aveva smarrito la via anche per malasorte, inesperienza e nervosismo. Tant’é: la squadra di Tesser è una di quelle su cui il Bologna deve tarare la sua corsa, quelle contro cui perdere colpi sarebbe reato. E stavolta il Bologna non ha sbagliato.
Gaston Ramirez “hombre del partido”, altro da aggiungere? Della necessità di avere il Nino dalla propria parte abbiamo detto tutti. E averlo significa anche farlo partecipe di un progetto, per piccino che esso sia: questo si chiama “salvezza”, non sarà sfavillante ma può servire anche a lui. Giocare, brillare, farsi vedere: se vuoi spiccare il grande salto, devi partire dalle basi. Il recupero, soprattutto mentale, tocca a Pioli: l’inizio è incoraggiante. Ben più della sorte nera di Marco Di Vaio, stoico nell’inseguire gol che una volta erano banalità. Solita storia: più resti a secco e più ti fai domande, è il dannato mestiere del bomber. E hai un bel dire che l’importante è aver preso questi tre punti. Uno come Di Vaio ha dormito male, stanotte. E quelli che non dimenticano sperano sempre che il vento cambi.

L'Informazione di Bologna, 17 ottobre 2011

(foto di Roberto Villani)

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