lunedì 6 dicembre 2010

Nessuno tradisca questo gruppo


di Marco Tarozzi

Tutti contro tutti, scrivevamo due settimane fa. Nulla è cambiato. Se c’è fermento nell’imprenditoria bolognese, di sicuro non c’è unità. Se c’erano due fazioni, ora anche quelle, se possibile, si sono frammentate. Consorte è pronto a rimettere il mandato, la mediazione tra quelli che stanno con Menarini e quelli che hanno scelto Sabatini se l’è accollata Silvino Marras. Che pure rilancia battendo altre strade, dentro e fuori i patrii confini. E intanto il tempo corre, e la corda intorno al collo del derelitto Bologna si stringe.
E come reagisce, il derelitto Bologna? Come spesso fanno i condannati senza colpe: con orgoglio. Quello di un gruppo di giocatori che si batte senza stipendio (niente demagogie facili, per favore) e senza paura e fa quadrato intorno a un capitano tutto cuore, a un impareggiabile Marco Di Vaio. Quello di Alberto Malesani, che ha ritrovato, nella difficoltà, lo smalto dei tempi migliori, il “coraggio di essere”.
Il Bologna va in campo, lui sì, contro tutto e tutti. A Cesena ha recuperato in novanta minuti perfetti quello che gli errori di Porcedda gli hanno tolto e gli toglieranno. Un gruppo da applausi che merita rispetto. Invece gli passano sopra, e intorno, le cannonate di una guerra che, se continua, rischia di non trovare vincitori.

Cesena-Bologna 0-2
L'Informazione di Bologna, 6 dicembre 2010

(foto di Roberto Villani)

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