domenica 7 novembre 2010

Il capitano e il ragazzo senza paura


BOLOGNA-LECCE 2-0

di Marco Tarozzi

Di Vaio, ancora lui. Prima il sesto gol di stagione (quello che lo mette in scia alla leggenda Giacomino Bulgarelli nella storia dei bomber rossoblù), poi il passaggio perfetto per Gimmi il Fenomeno. Un minuto esatto per mettere in cassaforte la vittoria più preziosa e sgravare l’intero Dall’Ara dalla tensione di una settimana delicatissima, che ha trasformato in sfida da ultima spiaggia anche la decima giornata di campionato. Tensione, certo: perché ha ragione Malesani, quando dice che una squadra come questa ha bisogno di tempo per crescere, per diventare gruppo, per trovare un’identità. Ma lui stesso sa benissimo che la Serie A di tempo te ne concede poco, soprattutto quando affronti una sfida-salvezza partendo dal fondo della classifica. Per questo uno come il capitano fa la differenza. E non è nemmeno una novità: la fa da tempo. Se ancora siamo qui, a giocarcela sui palcoscenici più illuminati del nostro calcio, lo dobbiamo soprattutto alle sue invenzioni e ai suoi gol.
Di Vaio, ancora lui. Ma non soltanto lui, per fortuna. Buscè è una garanzia, Della Rocca un esempio perché ritrova il campo da titolare in un momento difficile e risponde presente. Gimenez il solito guastatore da fine partita. E poi c’è lui. Gaston Ramirez. Il ragazzo che non conosce paura. Faccia tosta e dura quanto basta, uno che entra con un obiettivo in testa, quello di cambiare destino alle partite. Spesso ci riesce, quasi sempre lascia tracce indelebili del suo passaggio. A vent’anni, in Serie A, non capita a tutti.
Infine, Malesani. Con i suoi toni, dimessi e convinti allo stesso tempo, chiede una piccola parte di merito, pur mettendo la squadra davanti a tutto. Ne ha diritto. Ramirez è un talento, ma il tecnico rossoblù ha scelto di non caricargli da subito fardelli troppo pesanti sulle spalle. E Gimenez sarebbe entrato parecchio prima, se non ci fosse stata l’emergenza Radovanovic. Qualcuno obbietta: cambi tardivi. Ma sono serviti a schiarire il cielo sopra Bologna: gli si può davvero imputare qualcosa, in una serata così? Un solo dubbio: la posizione di Supermarco. Starà anche bene decentrato, ma quando si mette in mezzo all’area e non spende energie in copertura diventa più lucido. E il gol arriva.

L'Informazione di Bologna, 7 novembre 2010

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